Prefazione di Giorgio Jannon |
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Chi va per cartoline lo fa qui in valle di Susa come in ogni parte del mondo dove si trovino banchetti con tante cose vecchie e mercatini delle pulci. Chi va per cartoline si trattiene anche per ore davanti a quelle immagini sbiadite con persone sullo sfondo che non ci sono più da tempo e lo fa senza potersi razionalmente controllare. È un impulso che nasce dal profondo, dove si radica quello che siamo veramente. In sostanza chi ama collezionare le vecchie cartoline o chi semplicemente ad esse affida una propria particolare ricerca, ha visioni che altri non hanno, sensazioni fini e orecchie che percepiscono le vibrazioni lasciate in eredità, dal passato, al mondo popolato dalle nuove generazioni. Uomini con queste visioni hanno guardato da vicino il loro mondo tanti anni fa e l’hanno fissato in immagini talvolta sorprendentemente nitide e “giornalisticamente” efficaci. |
Fabrizio Arietti e Giorgio Jannon |
Le cartoline d’epoca non sono solo un valore economico che è opportuno saper valutare, ma anche una finestra sulla nostra storia, un affascinante viaggio nel tempo, quel tempo che tutto trasforma rendendoci smemorati e talvolta in balia della vita. Oggi i mercati e le transazioni si fanno anche su Internet, la rete globale e la ricerca sui siti elettronici offrono opportunità maggiori e facilitate a chi cerca queste cose. In questo libro fatto ad album, Fabrizio non fa altro che continuare un percorso iniziato dal suo bisnonno Costanzo Grosso, fotografo, tipografo, “visionario” e antesignano della documentazione fotografica del territorio composta da luoghi e persone. |